La Festa patronale di San Martino

Se avete in previsione una vacanza in Valle d’Itria nel mese di novembre, non potete certo perdere la festa patronale di Martina Franca, in onore di San Martino di Tours, che si festeggia l’11 Novembre.

Ve lo abbiamo già detto in un precedente articolo: le feste patronali in Puglia sono una cosa seria, e ovviamente anche questa non è da meno. Anzi, la festa di San Martino si tinge di sfumature nuove, grazie al periodo in cui viene festeggiato. Infatti l’11 Novembre non si festeggia solo il santo patrono ma anche la fine dell’anno agricolo, e quindi i prodotti della terra, e in particolare l’uva e il vino novello, protagonista di questa festa. 

È il momento in cui il sacro si unisce al profano e la convivialità la fa da padrone. È il momento in cui  si aprono le botti per poter gustare il vino novello, con il suo profumo fruttato e il colore rosso violaceo. 

Ecco allora una proposta di itinerario per assaporare appieno il calore di questa festa patronale, senza rinunciare a scoprire tutti gli angoli di Martina Franca. 

GIORNO 1: 9 Novembre

Se arrivate il sabato vi consigliamo di immergervi subito nell’atmosfera della festa patronale. Vi renderete subito conto che la città di Martina Franca ha un fortissimo legame con il suo santo patrono, non a caso si festeggia ben tre volte l’anno: il 17 marzo, San Martino del sacco, in ricordo del sacco della città del 1799 e della protezione accordata dal santo ai martinesi; il 4 luglio San Martino dell’aia, e l’11 novembre San Martino delle sementi, la più antica in cui si commemorano le esequie di Martino vescovo di Tours, morto nel 397.

Durante i tre giorni di festa viene organizzata una grande fiera, si dice sia la più antica di cui si abbia memoria, dove è possibile trovare un po’ di tutto, ma ciò che fa la differenza è la presenza dei mastri cappottari e dell’industria tessile. La città di Martina Franca vanta infatti un’antica tradizione nel settore manifatturiero, ed è per questo che il cuore della città, Piazza XX settembre e Corso Italia sono interamente dedicati a quest’arte. Non lasciatevi così scappare l‘occasione di anche solo provare a indossare questi capi tanto ambiti in tutta la Regione.

Ovviamente la fiera non si esaurisce qui, lungo Corso Messapia, Viale Carella e Piazza Filippo d’Angiò potrete trovare le bancarelle di casalinghi e tante specialità locali, dai capperi salati al miele, dalla salsiccia piccante ai caciocavalli podolici.

Per ammirare in tutto il suo splendore barocco la città di Martina Franca, lasciate la calca tipica dei giorni di festa, e immergetevi nelle viuzze per ammirare i palazzi signorili riccamente decorati dalla fantasia di abili scalpellini che fra girali, volute, cariatidi, putti e ghirlande hanno esaltato la bellezza architettonica di ogni singolo angolo, anche quello più nascosto.

Con la passeggiata il fascino retrò ti avrà talmente contagiato che non potrete non assaggiare i deliziosi dolci dello storico Bar Tripoli, bar centenario situato a pochi passi dalla Basilica. Se il clima lo permette il nostro consiglio è di sedervi all’aperto e gustarvi dolce e caffè osservando il via vai continuo della piazza.

GIORNO 2: 10 Novembre

Il secondo giorno potete dedicarlo ancora alla fiera oppure prendere una pausa dalla folla e dedicarvi ad esplorare la campagna. Sicuramente il clima sarà clemente e adatto ad un’escursione nelle nostre contrade, non a caso, in tutta Italia,  si chiama l’estate di San Martino. Per voi abbiamo scelto un’escursione per scoprire le Fogge di Lama Nuova, e ripercorrere i vecchi tratturi della transumanza. Le fogge infatti altro non sono che cisterne che servivano a raccogliere l’acqua piovana. 

Se un tempo erano un punto di sicuro abbeveraggio per le mandrie in transumanza, cosa molto importante in una regione arida come la nostra, oggi invece rappresentano un microhabitat per tante specie acquatiche. Il punto di partenza è il bioagriturismo “La Casa degli Uccellini” e il percorso è facile e lungo circa 5 chilometri. 

Conclusa questa boccata d’aria in mezzo alla natura dovete per forza rientrare in paese per assistere alle processioni delle mirabili statue d’argento che raffigurano i due santi patroni, San Martino e Santa Comasia. Le due statue sono portate in processione per il borgo antico, attraversando e principali piazze e vie. Una tradizione particolare di questa festa prevede inoltre la benedizione delle sementi all’interno della Basilica. Questo il motvo per cui i locali chiamano questa festa “San Martino delle Sementi”. 

Non possiamo certamente non parlare delle luminarie. Anche per San Martino nessuna delusione:  un tripudio di luci e colori, capace di creare atmosfere magiche e surreali. Delle vere e proprie opere d’arte, che riproducono disegni legati a motivi religiosi, facciate di chiese e tipici elementi decorativi.

Ora vi sarà venuta fame! La tradizione prevede che durante i giorni di festa le macellerie preparino manicaretti di ogni sorta, come la porchetta,  il brodo di carne, il capocollo e l’arrosto misto (fegatini, salciccia e bombette). Anzi c’è addirittura chi sostiene che la fama dell’arrosto misto derivi proprio da San Martino che lo ha reso famoso non solo tra i locali ma soprattutto fra tutti gli avventori della festa. Perciò non vi resta che sedervi in qualche macelleria e aspettare di assaporare i piatti della tradizione.

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